CALATABIANO. NOTA DEL SINDACO INTELISANO SU ART. “LA SICILIA” DEL 22-01-20

“E’ mio dovere intervenire con una nota rispetto all’articolo pubblicato dal quotidiano La Sicilia, in data 22-01-20, dal titolo “L’ amministrazione comunale condannata a pagare le spese legali alla società idrica”, al fine di chiarire la posizione dell’ amministrazione rispetto alla vicenda giudiziaria che vede coinvolti l’ente e la società Acque Bufardo.

E’  giusto precisare che questa amministrazione, tramite propri legali di fiducia, non appena insediatasi, si è immediatamente attivata per scongiurare il pagamento delle somme pretese dalla società Acque Bufardo (oltre un milione di euro) che, negli anni di amministrazione dell’ allora sindaco Antonio Petralia, hanno dato il via al contenzioso, conclusosi con la sentenza di Cassazione del 2018, per il quale il Comune di Calatabiano è costretto oggi a corrispondere spese legali per quasi 20.000 euro.

Per contro, è stata l’amministrazione Intelisano, e non quella precedente, ad individuare altre e diverse criticità nel rapporto tra l’ ente e la società Bufardo che potrebbero rimettere in discussione la posizione debitoria del Comune ed evitare così il default dell’ ente cui la disastrosa Amministrazione Petralia l’aveva oramai condannato.

Occorre dunque precisare che la sentenza, pronunciata dalla Corte di Cassazione nell’ ottobre 2018, che condanna l’ ente al pagamento di 17.522 euro di spese legali alla società Acque Bufardo, è solo la punta dell’ iceberg di una vicenda che abbiamo ereditato a causa delle scelte imprudenti e scellerate dell’ ex sindaco il quale, nel 2007, senza fondamenti giuridici a supporto, decise di non pagare più l’ acqua al nostro fornitore, basandosi su un principio del tutto arbitrario quanto semplicistico che “l’acqua è un bene di tutti”. 

Per ragioni di opportunità e di decenza, quindi, Antonio Petralia (assieme agli altri componenti della minoranza consiliare che oggi chiedono delucidazioni per i 1.500 euro liquidati al commissario ad acta), dovrebbe invece scusarsi con la cittadinanza non solo per  i 17.522 euro che l’ente è stato condannato a pagare con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto per aver trascinato il comune ad un passo dal baratro”.

 

Calatabiano, 23-01-20

U.S. Emanuela Corsi

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