Il Nespolo


Il Nespolo, pianta dal frutto tipico del nostro territorio è unico, si produce prevalentemente nel comune di Calatabiano, in cui trova l’habitat ideale ed esclusivo per crescere rigoglioso, forte e produttivo. La nespola di Calatabiano è caratterizzata dal fatto di essere un prodotto di nicchia molto specifico e particolare.


Origine e Storia:
Il nespolo del Giappone è originario dell’Estremo Oriente; anche oggi in Cina, lo si trova allo stato semispontaneo. L’introduzione in Giappone è molto antica, lo sviluppo industriale ha preso l’avvio nel 1868. In questo paese è molto diffuso, sia come albero da frutto, sia come pianta ornamentale. In Giappone lo conobbero i viaggiatori occidentali e da qui lo importarono in Europa. Il primo insediamento è stato introdotto nell’orto botanico di Parigi nel 1784. Il Nespolo è conosciuto in tutto il bacino del Mediterraneo dove è stato introdotto nella metà del 1800. In alcune regioni, e segnatamente in Sicilia e Spagna, la coltura riveste importanza economica. In Italia la produzione è fornita prevalentemente dalle provincie di Palermo, Catania e Siracusa.

Botanica:
Il Nespolo del Giappone, coltivato a Calatabiano, appartiene all’ordine Rosales, alla famiglia delle Rosacee, sottofamiglia Pomae. Il binomio scientifico è Eriobotrya japonica Lindl. L’albero è decorativo, il tronco è eretto e non molto alto: di statura media, 5-6 metri di altezza, ma può anche superare i 10 metri, ha chioma piramidale e aspetto maestoso. Il sistema radicale, molto ramificato e con un’elevata capacità di penetrazione, si sviluppa ben oltre la proiezione della chioma, è di tipo superficiale e per questo motivo poco tollera i trattamenti dei terreni con mezzi meccanici profondi. Le foglie sono perenni, alterne, obovate o ellittico-oblunghe, coriacee, di colore verde brillante nella pagina superiore e verde pallido, vellutato nella pagina inferiore. Esse misurano fino a 24-35 cm in lunghezza e 8-10 cm in larghezza. L’albero emette pannocchie i cui fiori pentameri variano dai 50 a più di 100, piccoli, di colore bianco-crema, con 5 sepali e 5 petali, l’ovario è inferiore. Gli stami sono numerosi, più frequentemente 20, e portano polline di elevata fertilità; le specie sono autocompatibili anche se l’interscambio pollini è enormemente favorito dalle api domestiche. Questi fiori sono molto ricercati dalle api da cui si ottiene un miele molto raro con ottime qualità organolettiche che alcuni consigliano come adiuvante delle cure per malattie cardiocircolatorie. Il frutto varia molto in dimensione e peso: da poche decine di grammi a più di 100 grammi. Anche la forma non è costante e differisce a seconda delle cultivar. Il colore esterno è giallo più o meno aranciato, a volte anche con tinte molto pallide. I semi sono grossi, variabili nel numero in dipendenza della varietà e delle dimensioni del frutto, sono avvolti da una membrana di colore marrone.


Cultivar:
Le cultivar sono molto numerose, anche perché , si ricorre alla propagazione per seme non sempre seguita dall’innesto. In Giappone, in California e in Italia sono state ottenute cultivar di produttività buona e regolari, con frutti a polpa relativamente consistente e adatti, pertanto, alla commercializzazione e conservazione. Le cultivar si classificano di norma in due gruppi pomologici basati fondamentalmente sul colore e sulla consistenza della polpa dei frutti; il primo gruppo comprende le cultivar che producono frutti con polpa bianca o di colore avorio, fondente, acidula, zuccherina e, a volte, delicatamente profumata. I frutti del secondo gruppo hanno polpa colorata in giallo intenso fino al giallo-arancione scuro, più consistente e meno fondente. I frutti di questo secondo tipo si adattano meglio ai trasporti e possono essere conservati per periodi relativamente lunghi. In Italia esiste una popolazione eterogenea formatasi per l’abitudine degli agricoltori di effettuare la propagazione per seme. in alcune piccole aree della Sicilia, però, dove la coltura ha assunto carattere industriale, si sono selezionate alcune cultivar che vengono propagate per innesto. Quella che si trova maggiormente nel territorio di Calatabiano (Catania) Gigante. Ha frutti di pezzatura eccezionale fino a quasi 100 gr. per frutto, di forma allungata e di colore albicocca( giallo ambra); polpa gialla, tenera, succosa, leggermente acidula e aromatica con caratteri organolettici eccellenti, quattro semi per frutto, maturazione fra la prima decade di Aprile e gli ultimi di Maggio. Alberi di elevato vigore e abbondantemente produttivi. Elevata la resistenza dei frutti alle manipolazioni commerciali. Per quanto riguarda le notizie popolari sull’origine della cultivar specifica, sembrerebbe che la nespola di Calatabiano sia unica nel suo genere, avendo acquisito delle proprietà organolettiche specifiche e particolari in un arco temporale sufficiente a garantire la stabilità del prodotto. Si ha conoscenza che oltre quaranta anni fa, un tale Filippo Scalora seminò nel territorio di Calatabiano, un nocciolo di nespola del Giappone (Eriobotrya japonica Lindl). Grazie alle buone condizioni pedoclimatiche dei terreni di questo territorio si sviluppò un frutto di eccezionale valore commerciale, più grande, più gustoso, con più polpa, permettendo così ai produttori locali di avere una cultivar specifica del territorio da cui prendere gli innesti. Così in poco tempo questa tipologia di Nespola divenne predominante sul territorio per la sua diffusione e produzione.

Ecologia:
Il Nespolo è specie prettamente subtropicale, ma la sua tolleranza ai climi temperati con lunghi inverni freddi è notevole. Le piante resistono a temperature di uno o due gradi al di sotto dello zero in special modo le piante adulte.

Impianto e Coltivazione:
Il nespolo si trova a Calatabiano spesso in coltura promiscua dato che esiste buona compatibilità con gli Agrumi e con altre specie da frutto. Questa situazione è molto importante per l’economia locale poiché permette di recuperare quella parte di perdita economica dovuta alla gestione del nespoleto e alla raccolta del frutto che essendo delicato viene per forza maggiore effettuato completamente a mano e con manodopera specializzata.

Raccolta:
I frutti di norma sono molto delicati e richiedono particolari cure nelle manipolazioni; durante la raccolta è necessario trattare i frutti con delicatezza, evitando di staccarli dal peduncolo. La raccolta comincia nei primi di Aprile e finisce agli inizi di Giugno.

Prodotto:
Le nespole hanno una elevata percentuale di acqua, superiore all’80%, e un contenuto di zuccheri variabile dall’ 8 al 14 %. La componente proteica e lipidica è molto bassa, inferiore all’1%. Gli acidi variano dallo 0.4 a circa il 2 %. Tra questi l’acido ascorbico è presente soltanto in tracce, mentre gli acidi principali sono: malico, citrico, tartarico e succinico. A Calatabiano questi frutti vengono destinati alla produzione di conserve, marmellate, gelato alla nespola, liquore nespolino e nella pasticceria. Esistono diverse varietà, assumono particolare importanza la vaniglia e il nespolone o gigante. La produzione oscilla tra le 700 e 800 tonnellate secondo l’annata.

Da diversi decenni, le amministrazione comunali organizzano a Calatabiano una manifestazione, per la valorizzazione di questo frutto, “La Sagra delle Nespole”, che è giunta alla sua 25 ^ edizione, diventando così patrimonio immateriale di cultura e tradizioni delle province di Catania e di Messina. In occasione della suddetta iniziativa, grande impegno ed interesse vengono riversati verso il settore agricolo ed artigianale valorizzando non solo il prodotto agricolo (la Nespola) ma tutto ciò che caratterizza la nostra comunità, dalla storia alla cultura, dall’artigianato al folklore, dalle terrecotte al carretto siciliano.

La “Sagra della Nespola” si tiene generalmente la seconda domenica del mese di maggio, antecedente la festa del nostro Santo protettore San Filippo Siriaco.

La manifestazione ha anche lo scopo di far conoscere e valorizzare la nespola come prodotto fresco ed il suo utilizzo in campo alimentare, dalla famosa “Crostata alla marmellata” ad altri prodotti derivati (gelato, granite, marmellate, liquore “nespolino” etcc.)

Ogni anno si ha sempre una maggiore richiesta di stand espositivi, non solo da parte dei produttori locali ma anche dai paesi limitrofi, ciò dovuto ai segnali positivi che questa manifestazione ha dato negli anni, in termini di coinvolgimento del territorio e di occasione di interscambio culturale.

CURIOSITA’:
– qualche autore riferisce che il nespoloè stato introdotto in Italia all’inizio del 1800. In realtà il “brogliaccio” di fabbrica dei Romanengo (del 1780) già riporta quanto segue per la scelta dei frutti adatta a essere canditi:”Nespole del Giappone, frutto molto delicato; non sopporta lunghi viaggi e perciò è da preferirsi …..

– I frutti dell’esotico “nespolo del Giappone” simboleggiano “l’imbarazzo”, forse perché, per la loro squisitezza, si rimane incerti se gustarli freschi oppure ridurli in marmellata, se farne un distillato simile all’acquavite oppure un liquore dal sapore di mandorla amara.

– Etimologia: Il nome scientifico Eriobotrya deriva dai vocaboli “erion = peloso” e “botrys = grappolo” con il preciso significato di “frutti a grappolo peloso”, a indicare il particolare aspetto assunto dalle nespole quando sono ancora lontane dalla maturazione e presentano, appunto, una superficie quasi cotonosa.

– USO MEDICINALE: la nespola possiede proprietà diuretiche e astringenti ed è un buon regolatore intestinale.